SIAMO CRISTIANI PER QUELLA GRAZIA CHE RICEVIAMO DAL MISTERO CHE CELEBRIAMO.
Tra pochi giorni entreremo nel Tempo di Avvento e inizieremo un nuovo Anno Liturgico. Come ogni nuovo inizio anche questo è carico di attese e di promesse. Ma potrebbe anche succedere di viverlo senza mai renderci conto di ciò che avviene dentro di noi nel corso di un anno liturgico.
Chiediamoci allora: a che cosa serve l’Anno Liturgico? A che cosa ci porta?
L’Anno Liturgico è la celebrazione del Mistero di Gesù Cristo, dalla sua prima venuta nell’umiltà della nostra carne mortale al suo ritorno alla fine dei tempi quando verrà nella gloria per giudicare i vivi e i morti.
Celebriamo il Mistero di Cristo per rendere attuale la sua salvezza e per appropriarci della grazia che santifica.
Il nostro Arcivescovo nella Proposta Pastorale per l’anno in corso, scrive: “La proposta pastorale è, in sostanza, l’anno liturgico, cioè siamo cristiani per quella grazia che riceviamo nel mistero che celebriamo”.
Ed è proprio così: di anno in anno, ripercorrendo il mistero di Cristo, soprattutto partecipando alla Messa festiva e ricevendo il perdono dei peccati nella Confessione, permettiamo allo Spirito Santo di renderci sempre più conformi a Gesù Cristo e quindi di renderci più cristiani, più somiglianti nel pensare e nell’agire al nostro Signore e Maestro.
L’Anno Liturgico, attraverso l’ascolto della Parola di Gesù e la grazia dei sacramenti, ci permette di essere “sale della terra e luce del mondo” e quindi di conservare quella originalità che fa la differenza tra chi crede in Gesù Cristo e chi invece non ha ricevuto il dono della fede o non la vive. E’ molto facile perdere sapore o nascondere la luce. Esistono cristiani che, per solidarietà con quella parte di umanità che non si professa cristiana, pensano sia giusto rinunciare alla propria originalità per assimilare in tutto la mentalità e i modi di comportarsi del mondo. Ma non è certo perdendo il sapore del Vangelo oppure oscurando la luce che emana dalla testimonianza di Gesù che saremo di vero aiuto alla società e alle persone con cui viviamo.
E’ vero il contrario! Gesù è assolutamente necessario alla vita di questo mondo! Di questo dobbiamo essere sempre più convinti e impegnarci a dare sostanza alla nostra fede perché produca frutti buoni.
don Ambrogio


